Max Fox by Sergio Luzzatto

Max Fox by Sergio Luzzatto

autore:Sergio Luzzatto [Luzzatto, Sergio]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858430361
editore: Einaudi
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Capitolo tredicesimo

Uova di Pasqua

Viktor Vekselberg ha la fama di persona schiva. Sui media, persegue un profilo basso, coltiva l’understatement. A un giornalista britannico che lo interrogava in proposito, ha spiegato il perché: «Sono un uomo d’affari, non un politico. Non dovrei avere alcun tipo di visibilità». Si fa per dire, come presto vedremo. In ogni caso, almeno agli occhi di Massimo De Caro, Vekselberg era apparso fin da subito un oligarca diverso dagli altri, lontano anni luce dai magnati russi piú clamorosamente mediatici. «Uomo di grande cultura», non è «uno di quelli che si comprano le squadre di calcio, alla Abramovich». Semmai, è uno di quelli che si comprano gli alberghi extra lusso. Come il Grand Hotel a Villa Feltrinelli di Gargnano sul Garda, già residenza di Benito Mussolini al tempo della Repubblica di Salò: comprato da Vekselberg nel gennaio del 2007, e battendo la concorrenza proprio di Roman Abramovich. Il magnate del petrolio russo acquista l’hotel Villa Feltrinelli titolava nell’occasione il «Corriere della Sera», sotto la fotografia sfavillante di «uno tra i migliori alberghi di lusso al mondo».

Facilitatore dell’acquisto (a sentire lui stesso, né ho ragione di dubitarlo), Marino Massimo De Caro. Lautamente omaggiato per il disturbo: «mi hanno dato 200 000 euro, perché ho fatto comprare a Vekselberg la Villa Feltrinelli, la… la casa di Mussolini sul lago di Garda». La medesima somma – sostiene De Caro – a lui corrisposta da Renova per avere facilitato, in Argentina, la firma del contratto con l’Afa, per le amichevoli della squadra di calcio albiceleste. Salvo che «lí era a partita Iva, dopo invece vengo assunto». Il 1o agosto 2007, da Avelar Energy Group: una società svizzera fondata dal consorzio Renova per promuovere le attività europee di Vekselberg nel settore energetico. «Il Sig. De Caro è assunto alle dipendenze della Società quale Dirigente» stipulava il contratto, firmato a Milano presso la sede di Avelar Management Ltd. «Il Dirigente ricoprirà la funzione di Executive Vice President – Government and Public Relations Worldwide». Salario base, 280 000 euro lordi all’anno. Incentivo, un bonus annuale variabile da un minimo del 50 per cento a un massimo del 150 per cento del salario base, secondo i risultati raggiunti.

Nell’archivio del «Corriere della Sera», agevolmente si rinvengono le tracce delle prime mosse di Avelar sul mercato italiano dell’energia, fra 2007 e 2008. Anzitutto l’acquisizione di un’azienda bresciana, Energetic Source, specializzata nella fornitura di elettricità e di gas naturale. Poi l’acquisizione di Kerself, società emiliana specializzata nel fotovoltaico. Poi ancora lo sbarco in Puglia, attraverso la prospettata apertura di una centrale termoelettrica a ciclo combinato – gas e vapore – a San Severo, nel Foggiano. Con un passaggio chiave, ai fini di una compiuta sinergia fra gli interessi imprenditoriali di Viktor Vekselberg e gli interessi istituzionali di Massimo D’Alema: l’entrata, nel consiglio d’amministrazione di Avelar, del leccese Roberto De Santis. Mediatore d’affari conosciuto nell’ambiente per la sua leggendaria discrezione, ma notoriamente legato al Líder Máximo dell’ex Pci.

All’inizio del 2007, la partita piú importante su questo terreno si è



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